Ho notato che da qualche tempo mi hanno consegnato bretelle ottiche che riportano la dicitura “UPC” dopo il tipo di connettore. Ho chiesto al fornitore il significato e mi ha spiegato che si tratta semplicemente di bretelle di qualità migliore, potete spiegarmi meglio in cosa consiste la differenza con le bretelle che ricevevo in precedenza marchiate “PC”?
La dicitura UPC apposta dopo la sigla del tipo di connettore indica il grado di finitura della superficie di contatto del connettore stesso; per la precisione, la sigla significa Ultra Physical Contact ed è attualmente il grado più alto nella scala di qualità che prevede, al livello più basso, il connettore con grado di finitura Physical Contact (PC) e, a livello intermedio, il connettore con finitura Super Physical Contact (SPC). Il grado di finitura del connettore dipende dall’accuratezza della fase finale di lavorazione (lappatura eseguita a macchina) ed anche, in generale, da altre fasi di lavorazione del connettore che, si faccia attenzione, non ha una superficie piatta come può sembrare a prima vista ma è sagomato secondo un profilo sferico per consentire la migliore resa dell’accoppiamento tra i core delle fibre.
Se il produttore opera con tolleranze molto strette sulla geometria della superficie, l’utilizzatore può avere la certezza del comportamento ottimale del connettore e che si mantiene anche più costante nel tempo, se la qualità iniziale è elevata. Considerando le esigenze di banda sempre più spinte, sia sui collegamenti orizzontali che sulle dorsali, è bene scegliere, sia nel cablaggio permanente, che per le bretelle di connessione, la migliore qualità disponibile sul mercato. Sicuramente il suo fornitore ha fatto bene a fornirle le nuove bretelle di tipo UPC anche se dal suo quesito ci sembra di capire che non conosce in modo approfondito tutti i vantaggi di questa classe di connettori. In ogni caso è buona regola verificare che le bretelle siano confezionate singolarmente e che su ogni confezione sia chiaramente riportato il tipo di lavorazione e, possibilmente, anche i risultati dei test di collaudo post-produzione come nell’esempio che è riportato in figura.
Figura 1 – Immagine della finitura superficiale del connettore ottenuta con interferometro
Nell’esempio riportato in figura si possono notare i dati identificativi del tipo di bretella che è duplex, connettori SC con grado di finitura UPC, lunghezza 2 mt. Sono riportati i risultati del test post-produzione con il valore della perdita d’inserzione (Insertion Loss = Attenuazione) delle due fibre intestate che costituiscono la bretella e, molto importante, il valore di Return Loss.
Immagine 2 – Esempio di etichetta su una bretella ottica SC/UPC SM 9/125
Quest’ultimo parametro, spesso trascurato, è tanto più alto quanto migliore è la qualità della connessione. Si tenga presente che, ad esempio, i protocolli 10 Gb/s richiedono un valore di Return Loss sulle connessioni di almeno 20 dB anche se è sicuramente consigliabile cercare di ottenere un valore molto più alto poiché nel tempo il degrado dovuto a sporco, abrasioni ed usura dei connettori tende a far peggiorare sensibilmente la situazione.
Come sempre, le raccomando di maneggiare con molta cura le bretelle ottiche non lasciando mai scoperte le ferrule ceramiche che devono essere sempre protette quando non sono utilizzate. Prima di connettere le bretelle ottiche agli apparati ed ai cassetti di permutazione è necessario eseguire sempre un’ispezione visiva ed eventualmente procedere con un efficace ciclo di pulizia
Se il grado di finitura del connettore è molto importante in applicazioni ad alta velocità in reti locali, diventa un parametro chiave quando si collegano apparati che utilizzano sorgenti laser ad alta energia perché un basso valore di Return Loss significa potenza riflessa verso la sorgente molto alta con il rischio di danneggiare i laser stessi. I valori tipici di Return Loss spaziano dai 30 dB circa per i connettori PC, ai 40 dB dei connettori SPC per superare i 50 dB nel caso di finitura UPC.