Ho sentito dire che nella normativa TIA-568-C non si parlerà più di cablaggio orizzontale e dorsale, è vero?
È vero, e ci sono almeno due buone ragioni dietro questa scelta:
- la struttura del principale Standard sul cablaggio strutturato è cambiata ed è ora organizzata su quattro livelli; mentre la parte –C.1 continua ad essere il “Commercial Building Telecommunications Cabling Standard“, dedicato quindi agli uffici, si è aggiunta una nuova sezione -C.0, “Generic Telecommunications Cabling for Customer Premises“, che riveste un ruolo più ampio e che trova diretta applicazione negli impieghi non meglio definiti da uno specifico Standard (come TIA-942 per i Data Center, TIA-1005 per gli ambienti industriali, ecc.). Sotto questo profilo dunque, la nuova terminologia, illustrata nella Figura 1, vuole distinguersi da quella in uso negli ambienti ‘commerciali’ ed assumere un valore più generale adatto a qualsiasi applicazione ed ambito di utilizzo. Il confronto fra le due serie di denominazioni, permette peraltro una perfetta correlazione fra i rispettivi elementi.
- se osserviamo la cosa da un punto di vista logico, ci rendiamo conto che la struttura gerarchica usata dagli standard per descrivere un generico sistema di cablaggio, qualunque sia la sua estensione, trova corrispondenza nella realtà con sistemi a volte molto semplici, altre volte grandi e complessi. Nel caso più elementare di un piccolo impianto basato su un unico centro-stella abbiamo un solo livello di cablaggio; se invece l’impianto abbraccia un intero edificio troviamo quasi sempre un vano tecnico per ogni piano da cui si dirama ciascuna distribuzione orizzontale, ed uno principale a livello di edificio, che costituisce il punto di convergenza delle tratte dorsali, e così via al crescere della complessità. Dunque i livelli gerarchici partono dal basso e l’unico strato che esiste sempre, anche negli impianti più piccoli, è il primo. Quanto detto vale più in generale e spiega perché è stato scelto di denominare i sottosistemi di cablaggio 1,2,3, … ed i permutatori A, B, C, … partendo dal basso. Con il vantaggio di lasciare aperta la possibilità di superare i tre livelli canonici, solitamente utilizzati negli esempi.Dunque nessuna complicazione: continuerà a valere la terminologia in uso, ormai ben conosciuta, per il cablaggio di uffici ed ambienti assimilabili, mentre la nuova terminologia offre un’opportunità aggiuntiva per evitare ambiguità quando il cablaggio si inserisce in ambienti non convenzionali.